Un augurio di cuore

Prima di entrare nel “delirio” natalizio, giorni intensi, pieni di emozioni (gioia, tristezza, paura, rabbia, ecc) e di incontri, ci tenevo a condividere un augurio di cuore con voi, che mi avete supportato ed anche un po’ sopportato in questo ultimo anno nel seguire i miei sogni 🙂 🙂

oggi inizia l’inverno, oggi e’ il Solstizio, esattamente alle 22.48 ora italiana… tra pochissimo!!!!

Solstizio d'inverno… che rappresenta il giorno più breve e la notte più lunga dell’anno. L’oscurità raggiunge il suo apice ed è proprio in questo momento che accade il cambiamento e la trasformazione.

I due termini "sol" e "sistere",  "Sole" e "fermarsi", compongono infatti la parola latina solstitium, che può essere tradotta con l'espressione "Sole che si ferma", perche’ il Sole dà l'impressione di arrestarsi, raggiungendo il punto più basso e quindi l'altezza minima possibile sull'orizzonte a mezzogiorno.

Per gli antichi greci i solstizi erano “porte”, passaggi fra Spazio – tempo (Cielo Posteriore) e non-spazio – non-tempo (Cielo Anteriore); il solstizio d’inverno era la Porta degli Dei, l’accesso al Cielo Anteriore, il ritorno all’origine contrapposto al solstizio d’estate che era la Porta degli Uomini, l’inizio della Manifestazione e dell’Individuazione.

Per i romani il guardiano delle porte era Ianus, il dio dal duplice volto, al quale Ovidio fa dire: “Io solo custodisco il vostro universo e il diritto di volgerlo sui suoi cardini è tutto in mio potere….”

Per non parlare delle celebrazioni del “caos”, come i Saturnali romani (il nostro attuale Capodanno) nelle quali il tempo primordiale di Kronos era chiamato a riassorbire e ricreare il tempo ordinario. Il rito della Tombola, o analogo gioco d’azzardo, sembra esprimere il bisogno dell’uomo di “ricollocarsi” nel cosmo all’inizio del nuovo ciclo.

Pochi giorni dopo l’apparente “morte del sole” si festeggia la rinascita della luce, il giorno in cui il “Sole – bambino” comincia a dimostrare la sua capacità di riemergere dalle tenebre (“Sol invictus” dei romani).

In alcune nostre regioni ancora si festeggia S.Lucia (13 dicembre), che fino al XIV secolo, per la diversa struttura del calendario, corrispondeva effettivamente al solstizio. Che si tratti di S.Lucia o Gesù Bambino, comunque è luce che ritorna, accompagnata da doni, spesso costituiti da cibi nutrienti, che da un lato rappresentano la capacità della luce di nutrire la vita, dall’altro un invito a “nutrire dentro di sé"  la luce appena manifestata. Il fatto che spesso siano dolci fa pensare a chi ha qualche familiarità con la Medicina Tradizionale Cinese alla Terra e alla sua funzione di perno centrale dei cicli stagionali.

Le festività natalizie della civiltà occidentale hanno un alto valore simbolico in relazione al lavoro interiore, a cominciare dall’albero di Natale, rappresentazione dell’Albero Cosmico della Vita e dell’uomo centrato fra Cielo e Terra. Peraltro diverse altre piante sono associate nelle varie culture al Natale, quali il Ginepro (Italia), il Biancospino (Gran Bretagna), l’Agrifoglio e il Vischio che nella tradizione celtica è considerato un’emanazione degli dei verso la terra).

La rappresentazione tradizionale del Presepe è piena di queste corrispondenze, dallo scenario capanna – grotta, Porta della Terra, sovrastata dalla Stella cometa, la luce dello Yang celeste, che guida la ricerca interiore (“….possedere direzione nell’andare…”), ai personaggi che lo animano. Gesù Bambino, la luce che rinasce dalla terra, è contemplato in silenzio dai suoi genitori (Yin e Yang di Cielo Posteriore) e dai pastori. La contemplazione silenziosa e persistente, uno stato di attenzione immersa al centro della scena è in effetti il nucleo essenziale del Presepe, ma è anche uno stato che viene indotto, sia pur subliminalmente, in chi osserva con mente rilassata questo piccolo mondo in miniatura. Il Bambino è riscaldato dal fiato del Bue e dell’Asino (la tradizione alchemica taoista tipicamente usava immagini di animali di differente corporatura e forza per riassumere sinteticamente diversi gradi di intensità della respirazione – intenzione applicata nel lavoro interiore). Per concludere con i Re Magi, rappresentanti della Conoscenza Interiore, offrono i loro preziosi doni: Oro (regalità e potere = compimento dell’Opera), Incenso (sacralità, comunicazione con i piani sottili dell’essere = funzione di mediazione), Mirra (potere curativo).

Il solstizio d’inverno rappresenta il momento di massima immobilità, silenzio e oscurità (Yin), e le forti forze stagionali, che manifestano in questo momento, facilitano il viaggio verso la radice della nostra interiorità.

Siamo nella fase acqua - non l’acqua limpida del mare in una giornata di agosto, ma l’acqua del mare di una notte di inverno, che non ci permette di vedere il fondo: questa fase ha le seguenti caratteristiche: in natura e’ la notte, la luna, il nero, il nord, l’inverno, l’energia che si eclissa… nella nostra vita “quotidiana” e’ la prodondita’, la volonta’, la vecchiaia, la conclusione, la paura ed e’ legata al rene.

Il passaggio dall’autunno al più freddo inverno influisce sulle nostre emozioni ed il nostro umore. Ci potremmo sentire nostalgici, letargici e malinconici ed è probabile che in questi giorni le nostre paure vengano in superficie.

per tutti coloro che praticano meditazione, oggi e’ un giorno unico! remember ... "Un giorno di pratica al solstizio d'inverno equivale a una pratica di sei mesi".

“Il potere della notte oscura che trattiene il respiro per dare vita al nuovo giorno……”

Ecco due passi, tratti da Huangdi Neijing, il Canone di Medicina Interna dell'Imperatore Giallo 

"In questi giorni, le persone hanno cambiato il loro modo di vivere.
Bevono vino come se fosse acqua, indulgono eccessivamente in attività distruttive, prosciugano il loro jing (energia vitale), l'essenza del corpo immagazzinata nei reni e esauriscono il loro qi (energia).
Non conoscono il segreto per conservare la loro energia e vitalità.
Alla ricerca di eccitazione emotiva e piaceri momentanei, le persone ignorano il ritmo naturale e l'ordine dell'universo."

"Durante i mesi invernali tutte le cose in natura appassiscono, si nascondono, tornano a casa ed entrano in un periodo di riposo, proprio come i laghi ed i fiumi gelano e cade la neve.
Questo è un momento in cui yin domina lo yang.
Perciò ci si dovrebbe astenere da abusare dell'energia yang.
Andare a letto presto e alzarsi con l'alba, che è più tardi in inverno.
Desideri e attività mentale dovrebbero essere taciuti e sottomessi.
I desideri sessuali in particolare dovrebbero essere contenuti, come se si custodisse un felice segreto.
Stare al caldo, evitare il freddo e mantenere i pori della pelle chiusi.
Evitare la sudorazione.
La filosofia della stagione invernale è di conservazione e immagazzinamento.
Senza tale pratica il risultato sarà un danno all'energia del rene.
Questo causerà "wei jue" ovvero debolezza, atrofia dei muscoli e freddezza in primavera, che si manifesta come irrigidimento, spossatezza, artrite o degenerazione delle ossa e dei tendini."