Non va sempre tutto bene e va bene così

No, non va sempre tutto bene e va bene così. E chi mi conosce, sa benissimo che in questo momento sto canticchiando il mitico Vasco Rossi 😊

Può sembrare una frase banale, ma proviamo a fermarci un attimo e, con calma, con moltissima calma, proviamo a pensare quali sono le esperienze che hanno “segnato” la nostra vita e da cui abbiamo “imparato” qualcosa, anche con grande fatica e sofferenza.

Può essere stato un lutto, una malattia, un licenziamento, un problema economico, possono essere pensieri legati ai figli, ai genitori, al nostro compagno/a di vita, ad un amico/a… oppure pensieri ed emozioni che riguardano “me”, come persona, come professionista, come mamma, come figlia, come compagna, come amica.

Yin e Yang sono due principi cosmologici opposti ma complementari che fanno parte della filosofia cinese antica. Il simbolo rappresenta due semicerchi che si intersecano: lo yin (che rappresenta il femminile, il freddo, la notte e l’ombra) e lo yang (che rappresenta il maschile, il caldo, il giorno e la luce).

Nella dialettica Yin e Yang, è normale che ci sia un’alternanza: del giorno e della notte, delle Stagioni, delle emozioni, del caldo e del freddo, della luce e dell’ombra, del sole e della luna.

Perchè?

Perchè niente esiste in assoluto, ma che ogni cosa è in relazione con qualcos’altro e che ogni cosa contiene entrambi gli elementi di yin e yang in diverse proporzioni. Ad esempio, il giorno contiene elementi di notte e il freddo contiene elementi di calore.

Questo universo è mosso da forze opposte che, opponendosi tra loro, fanno in modo che evolva e si trasformi. Il cerchio significa allora il movimento perpetuo del mondo.

"Non si può vedere la luce senza l'ombra, non si può percepire il silenzio senza il rumore, non si può raggiungere la saggezza senza la follia".

Carl Gustav Jung

 

Lei era tutta alti e bassi, prima fuoco e fiamme. Subito dopo fumo e cenere.
(John Green)

 

E la vita va avanti
Tra alti e bassi, tra inverni ed estati.
Tra gioie e dolori, tra vittorie e sconfitte.
Forse non sempre come vorremmo, ma la vita va avanti.
E l’importante è che non si fermi.
(Anonimo)

La vita è come un otto volante, ha i suoi alti e bassi, ma è una tua scelta se gridare o goderti il viaggio.
(Anonimo)

 

La vita è come il flusso delle maree.
Ci sono alti e bassi.
Quello che devi ricordare è che durante la bassa marea
trovi le conchiglie più belle.
(Anonimo)

 

 

Buona Luna Piena!

Per alcune persone nella notte appena passata è arrivata la "Befana", per altre "I Re Magi" o "Los Reyes", per tanti si avvicina la fine delle vacanze di Natale... per altre persone in altre parti del mondo non è successo niente...  ma per tutti stasera è la Vigilia di Luna Piena 🙂

Una serata magica... approfittane!!!

Sabato 7 gennaio 2023, cinque minuti dopo la mezzanotte, ci sarà la Luna piena in Cancro.
E' sempre molto potente, perché questo segno zodiacale è proprio rappresentato dal nostro satellite. Per questo motivo, la Luna in Cancro è ancora più sensibile, femminile, delicata e protettiva.

Il primo plenilunio dell’anno sarà una microluna, perché il nostro satellite sarà prossimo all’apogeo (il punto dell’orbita più lontano dal nostro pianeta) e quindi apparirà più piccolo del solito. Io non me lo perdo di sicuro... e tu?

Affida i tuoi pensieri alla Luna, esprimi i tuoi desideri e vai a nanna a riposare con una leggerezza unica

un pensiero dalle montagne della mia infanzia 🙂

Kiki

Un augurio di cuore

Prima di entrare nel “delirio” natalizio, giorni intensi, pieni di emozioni (gioia, tristezza, paura, rabbia, ecc) e di incontri, ci tenevo a condividere un augurio di cuore con voi, che mi avete supportato ed anche un po’ sopportato in questo ultimo anno nel seguire i miei sogni 🙂 🙂

oggi inizia l’inverno, oggi e’ il Solstizio, esattamente alle 22.48 ora italiana… tra pochissimo!!!!

Solstizio d'inverno… che rappresenta il giorno più breve e la notte più lunga dell’anno. L’oscurità raggiunge il suo apice ed è proprio in questo momento che accade il cambiamento e la trasformazione.

I due termini "sol" e "sistere",  "Sole" e "fermarsi", compongono infatti la parola latina solstitium, che può essere tradotta con l'espressione "Sole che si ferma", perche’ il Sole dà l'impressione di arrestarsi, raggiungendo il punto più basso e quindi l'altezza minima possibile sull'orizzonte a mezzogiorno.

Per gli antichi greci i solstizi erano “porte”, passaggi fra Spazio – tempo (Cielo Posteriore) e non-spazio – non-tempo (Cielo Anteriore); il solstizio d’inverno era la Porta degli Dei, l’accesso al Cielo Anteriore, il ritorno all’origine contrapposto al solstizio d’estate che era la Porta degli Uomini, l’inizio della Manifestazione e dell’Individuazione.

Per i romani il guardiano delle porte era Ianus, il dio dal duplice volto, al quale Ovidio fa dire: “Io solo custodisco il vostro universo e il diritto di volgerlo sui suoi cardini è tutto in mio potere….”

Per non parlare delle celebrazioni del “caos”, come i Saturnali romani (il nostro attuale Capodanno) nelle quali il tempo primordiale di Kronos era chiamato a riassorbire e ricreare il tempo ordinario. Il rito della Tombola, o analogo gioco d’azzardo, sembra esprimere il bisogno dell’uomo di “ricollocarsi” nel cosmo all’inizio del nuovo ciclo.

Pochi giorni dopo l’apparente “morte del sole” si festeggia la rinascita della luce, il giorno in cui il “Sole – bambino” comincia a dimostrare la sua capacità di riemergere dalle tenebre (“Sol invictus” dei romani).

In alcune nostre regioni ancora si festeggia S.Lucia (13 dicembre), che fino al XIV secolo, per la diversa struttura del calendario, corrispondeva effettivamente al solstizio. Che si tratti di S.Lucia o Gesù Bambino, comunque è luce che ritorna, accompagnata da doni, spesso costituiti da cibi nutrienti, che da un lato rappresentano la capacità della luce di nutrire la vita, dall’altro un invito a “nutrire dentro di sé"  la luce appena manifestata. Il fatto che spesso siano dolci fa pensare a chi ha qualche familiarità con la Medicina Tradizionale Cinese alla Terra e alla sua funzione di perno centrale dei cicli stagionali.

Le festività natalizie della civiltà occidentale hanno un alto valore simbolico in relazione al lavoro interiore, a cominciare dall’albero di Natale, rappresentazione dell’Albero Cosmico della Vita e dell’uomo centrato fra Cielo e Terra. Peraltro diverse altre piante sono associate nelle varie culture al Natale, quali il Ginepro (Italia), il Biancospino (Gran Bretagna), l’Agrifoglio e il Vischio che nella tradizione celtica è considerato un’emanazione degli dei verso la terra).

La rappresentazione tradizionale del Presepe è piena di queste corrispondenze, dallo scenario capanna – grotta, Porta della Terra, sovrastata dalla Stella cometa, la luce dello Yang celeste, che guida la ricerca interiore (“….possedere direzione nell’andare…”), ai personaggi che lo animano. Gesù Bambino, la luce che rinasce dalla terra, è contemplato in silenzio dai suoi genitori (Yin e Yang di Cielo Posteriore) e dai pastori. La contemplazione silenziosa e persistente, uno stato di attenzione immersa al centro della scena è in effetti il nucleo essenziale del Presepe, ma è anche uno stato che viene indotto, sia pur subliminalmente, in chi osserva con mente rilassata questo piccolo mondo in miniatura. Il Bambino è riscaldato dal fiato del Bue e dell’Asino (la tradizione alchemica taoista tipicamente usava immagini di animali di differente corporatura e forza per riassumere sinteticamente diversi gradi di intensità della respirazione – intenzione applicata nel lavoro interiore). Per concludere con i Re Magi, rappresentanti della Conoscenza Interiore, offrono i loro preziosi doni: Oro (regalità e potere = compimento dell’Opera), Incenso (sacralità, comunicazione con i piani sottili dell’essere = funzione di mediazione), Mirra (potere curativo).

Il solstizio d’inverno rappresenta il momento di massima immobilità, silenzio e oscurità (Yin), e le forti forze stagionali, che manifestano in questo momento, facilitano il viaggio verso la radice della nostra interiorità.

Siamo nella fase acqua - non l’acqua limpida del mare in una giornata di agosto, ma l’acqua del mare di una notte di inverno, che non ci permette di vedere il fondo: questa fase ha le seguenti caratteristiche: in natura e’ la notte, la luna, il nero, il nord, l’inverno, l’energia che si eclissa… nella nostra vita “quotidiana” e’ la prodondita’, la volonta’, la vecchiaia, la conclusione, la paura ed e’ legata al rene.

Il passaggio dall’autunno al più freddo inverno influisce sulle nostre emozioni ed il nostro umore. Ci potremmo sentire nostalgici, letargici e malinconici ed è probabile che in questi giorni le nostre paure vengano in superficie.

per tutti coloro che praticano meditazione, oggi e’ un giorno unico! remember ... "Un giorno di pratica al solstizio d'inverno equivale a una pratica di sei mesi".

“Il potere della notte oscura che trattiene il respiro per dare vita al nuovo giorno……”

Ecco due passi, tratti da Huangdi Neijing, il Canone di Medicina Interna dell'Imperatore Giallo 

"In questi giorni, le persone hanno cambiato il loro modo di vivere.
Bevono vino come se fosse acqua, indulgono eccessivamente in attività distruttive, prosciugano il loro jing (energia vitale), l'essenza del corpo immagazzinata nei reni e esauriscono il loro qi (energia).
Non conoscono il segreto per conservare la loro energia e vitalità.
Alla ricerca di eccitazione emotiva e piaceri momentanei, le persone ignorano il ritmo naturale e l'ordine dell'universo."

"Durante i mesi invernali tutte le cose in natura appassiscono, si nascondono, tornano a casa ed entrano in un periodo di riposo, proprio come i laghi ed i fiumi gelano e cade la neve.
Questo è un momento in cui yin domina lo yang.
Perciò ci si dovrebbe astenere da abusare dell'energia yang.
Andare a letto presto e alzarsi con l'alba, che è più tardi in inverno.
Desideri e attività mentale dovrebbero essere taciuti e sottomessi.
I desideri sessuali in particolare dovrebbero essere contenuti, come se si custodisse un felice segreto.
Stare al caldo, evitare il freddo e mantenere i pori della pelle chiusi.
Evitare la sudorazione.
La filosofia della stagione invernale è di conservazione e immagazzinamento.
Senza tale pratica il risultato sarà un danno all'energia del rene.
Questo causerà "wei jue" ovvero debolezza, atrofia dei muscoli e freddezza in primavera, che si manifesta come irrigidimento, spossatezza, artrite o degenerazione delle ossa e dei tendini."

Si è concluso il “per-corso”... ora inizia il viaggio

Dopo 7 serate piene di emozioni e condivisioni, si è concluso il Corso Nel Cassetto organizzato nella Biblioteca di Arconate dalla Fondazione per Leggere. Uno spazio meraviglioso, che abbiamo usato al 100%, soprattutto nell'esercizio di "buttare fuori la rabbia" 😊😊😊

Per me tornare in aula in presenza è stato splendido, ho riprovato le emozioni e l’adrenalina del passato quando dovevo fare una formazione con persone nuove mai conosciute prima 😊 sono riemersi ricordi della prima “Made to Measure Academy” nel lontano 2010 e mi hanno fatto pensare alla strada percorsa in questi anni.

E’ stata un’esperienza emozionante, con un gruppo fantastico di partecipanti, che si sono messi in gioco e che di settimana in settimana hanno creato un clima di stima ed amicizia. Ognuno con una storia diversa è “arrivato” per caso (anche se sappiamo che il caso non esiste) a vivere questa esperienza formativa durata 7 serate… e abbiamo toccato con mano l’evoluzione da un gruppo di “sconosciuti” ad un gruppo di condivisine, in un ambiente senza giudizio e di collaborazione.

Siamo tornati un po' bambini, abbiamo "giocato" con le emozioni... wow!

Questo il feedback di un partecipante

“Ciao Chiara (KiKi),

ahimè questo (per)CORSO si è concluso, è stato un viaggio nella conoscenza di me stesso con l'aiuto di una guida, competente che ha saputo darci continui spunti per comprendere più noi stessi.

Spero vivamente che questo percorso continui, concludo lasciando un pensiero.

"Ci sono persone che passano la maggior parte della vita ad aspettare. Aspettano l'amore giusto, il momento adatto, il mantenimento di una promessa, la conclusione di una sofferenza, la rimarginazione di una ferita.

Attendono che qualcuno finalmente le veda. Poi un giorno, senza preavviso, si alzano in piedi tra la folla e decidono che è ora." grazie Chiara.”

e come ricorda la Treccani, Arrivederci è "Espressione di saluto fra persone che si separano con la certezza o speranza di rivedersi"