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Da due anni si è creato un senso di condivisione di quartiere, tante persone mettono a disposizione degli altri le proprie #competenze , si è creato un senso di #appartenenza e una cultura dell’aiuto, sia a livello di condominio sia a livello di #quartiere.
Chi si è messo a disposizione per spesa (Paolo), per farmacia, chi ha condiviso libri (tutti), chi ha svuotato box e casa di cose inutilizzate (Roberto e tanti altri) e che ha regalato a chi avrebbe potuto riutilizzarle #decluttering , chi ha insegnato ad altri ad andare in scooter (Claudio), chi ha messo a disposizione la stampante (Franco), chi ha allestito un camioncino di frutta e verdura all’ingresso del parco per gli anziani (Claudio), negozi che hanno portato la spesa a casa (#BontaPiu di Piazzale Bonomelli con Stefano, Ignazio, Michele e Michelino), chi (Riccardo) mi “controllava” dal balcone per ultimo giretto in strada quando sapeva che ero sola a casa con Elly Kelly, la mia cagnolina, chi ha consegnato libri in bicicletta (Francesca della #Libreria "Punta alla Luna"), chi ha sempre una parola ed un sorriso servendo il caffè (Mario del Bar Mario e Paolo, Tiziano, Anna della mitica #OfficinadelDolce, Valerio del Time Out) e potrei andare avanti ore su quello che ho imparato negli ultimi 2 anni.
Per me sono tutte grandi persone, persone che ho imparato a conoscere e ad apprezzare.
E’ proprio per questo che sono veramente ma veramente arrabbiata e amareggiata per quello che è successo sabato sera a #milano in corso lodi 71 al ristorante pizzeria San Giovanni 2. Eravamo 4 amici a cena e siamo stati lì 2 ore e mezza, dalle 19.30 alle 22 circa.
Totale tavoli occupati, 3, compreso il nostro: in uno c’era una coppia di ragazzi (lei e lui) che parlavano solo inglese, età tra i 25 e i 30 anni. Hanno mangiato e bevuto in abbondanza… più di noi 4 “vecchietti”.
Oltre a noi “clienti”, c’era il proprietario, il cameriere ed il pizzaiolo.
Vado in bagno alla fine della cena e vedo “lei”, la ragazza, che si lava i capelli nel gabinetto… Boh, strano, ma il mondo è strano…
Prima delle 22 hanno detto al cameriere che sarebbero usciti a fumare una sigaretta… beh, udite udite, non si sono più presentati per pagare il conto. Hanno lasciato uno zaino pieno di carta ed un cappellino sul tavolo.
Penso e mi metto nei panni di chi è stato chiuso tanti mesi, ma che ha riaperto con il sorriso e la simpatia di sempre (un egiziano che ti dice “ghe pensi mi” e che ti prepara di defualt la doggybag perchè sa che non finisci il piatto ma che non butti via niente), che deve controllare SGPass, che deve adeguarsi a normative sanitarie ed igieniche e che in un tipico sabato sera milanese in corso lodi ha avuto 3 tavoli occupati e di questi solo 2 hanno saldato il conto. Ecco, questo non si fa. Ero più arrabbiata io del proprietario del ristorante… lui era solamente deluso… e sapete cosa mi ha detto? “se entra qualcuno che ha fame e non può permettersi neanche una pizza, gliela preparo e gliela regalo.”
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